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ENTRA IN VIGORE IL TRATTATO DI PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI


Con la 50esima ratifica (Honduras) Il Trattato di proibizione delle armi nucleari entra in vigore!

Per il coordinamento ICAN è uno storico risultato, una “pietra miliare”, che apre la strada al disarmo nucleare effettivo passando per la “stigmatizzazione” delle potenze che possiedono tali mostruosi ordigni di morte

Con 50 ratifiche di Stati,  grazie all’ultimissima proveniente dall’Honduras (vedi quadro sotto riportato), il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) raggiunge un traguardo cruciale: l’entrata in vigore quale strumento riconosciuto della normativa internazionale (tecnicamente bisogna però aspettare ancora 90 giorni, quindi gennaio)! L’entrata in vigore significa che tutti i paesi che hanno ratificato il trattato saranno vincolati da esso. Bisognerà poi sostenere gli altri percorsi negoziali, coinvolgenti anche i Paesi non firmatari, e specialmente le potenze nucleari, che conducano all’eliminazione effettiva di tali ordigni che pesano come una spada di Damocle sulla sopravvivenza stessa dell’Umanità.

Riteniamo sbagliato e riprovevole che gli Stati Uniti in questo momento stiano pressando i paesi firmatari perché ritirino formalmente il loro sostegno. L’ICAN, International campaign to abolish nuclear weapons, la rete delle organizzazioni di base che promuove e spinge l’iniziativa (premiata nel 2017 con il premio Nobel per la pace), afferma che il crescente nervosismo che l’amministrazione Trump mostra ha un preciso significato: gli stati nucleari stanno davvero iniziando a temere che le armi nucleari saranno presto bandite dal diritto internazionale.

In Italia i Disarmisti esigenti, insieme a WILPF Italia, membri ICAN, in una conferenza stampa, titolo “La tecnologia male usata (AI, 5G) aumenta il rischio di guerra nucleare per errore!“, tenuta al senato (sala Nassirya) il 25 settembre 2020, con la collaborazione della senatrice Loredana De Petris, hanno proposto di lanciare in Italia i comitati Petrov: ricordare l’eroe, che evitò lo scoppio di una guerra nucleare per falso allarme dei computer il 26 settembre 1983, intitolandogli vie, biblioteche, giardini, monumenti, così sensibilizzando l’opinione pubblica sul rischio nucleare.

Noi riteniamo necessario bandire la “deterrenza”, fuoriuscire dalla condivisione nucleare NATO (no B-61-12 a Ghedi ed Aviano, no F35), convertire gli arsenali in ospedali e in spese sociali ed ambientali (6 miliardi in armi dobbiamo destinale al servizio civile per la difesa nonviolenta, al welfare verde, alla cooperazione internazionale contro la fame e la povertà), investire nella pace come modello di società.

L’Italia deve anch’essa ratificare il TPAN e sostenerlo in tutte le sedi internazionali, a partire da quelle europee.

In questa strategia sinergicamente rientra la promozione di un referendum digitale mondiale che proponiamo all’ONU e ai suoi governi costituenti. Vuoi il disarmo nucleare adesso? Vuoi l’abolizione non solo legale ma efficace delle armi nucleari? Approvi i negoziati internazionali per portare a tali risultati? Sono queste le domande da porre al voto dei miliardi di cittadini di ogni angolo del globo che frequentano il web.

Fonte Disarmisti Esigenti

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